L’indagine mirata commissionata ad Isnart, nell’ambito della quale è stato intervistato un ampio campione di guide turistiche abilitate sul territorio italiano, mettendo in evidenza le principali caratteristiche professionali, i target di clientela, i committenti ed i rapporti con gli altri operatori della filiera turistica locale.

Identikit della guida turistica

Sono italiane 9 su 10 le guide turistiche che operano in Italia. Hanno un’età media tra i 31 ed 50 anni. L’83,5% ha un alto livello di preparazione culturale di base: con lauree in discipline inerenti la conservazione e la tutela dei beni culturali, in storia dell’arte e l’archeologia o le lingue straniere. 4 guide su 10 hanno anche altre abilitazioni professionali. L’80% associa la qualifica di accompagnatore turistico, mentre l’11,8% è anche direttore tecnico di agenzia di viaggi e il 10,6% è guida ambientale o escursionistica. Ne consegue che le guide turistiche italiane sono in grado di soddisfare, attraverso le loro competenze specifiche, le richieste e le esigenze di una utenza di turisti e visitatori sempre più variegata, esigente ed attenta a temi diversi e spesso nuovi.

Luogo di nascita delle guide turistiche (%)
Italia 87,9
Estero 12,1
Totale 100,0
Fonte: indagine diretta Isnart per Confguide

Età delle guide turistiche italiane (%)
fino a 30 anni 7,5
da 31 a 40 anni 38,0
da 41 a 50 anni 32,1
da 51 a 60 anni 14,6
oltre 60 anni 7,8
Totale 100,0
età media 43
Fonte: indagine diretta Isnart per Confguide
Principali lingue parlate dalle guide turistiche in Italia

(n. di guide)

Inglese 10.308
Francese 5.273
Tedesco 2.865
Spagnolo 2.806
Russo 631
Portoghese 349
Fonte: analisi desk Isnart  

La clientela

E’ composta principalmente da adulti tra i 41 ed i 60 anni (il 49,6% delle guide segnala clientela prevalente tra i 51 ed i 60 anni ed il 45,9% tra i 41 ed i 50 anni), soprattutto gruppi di turisti organizzati (65,4%), seguiti dalle scolaresche (38,4%), dalle famiglie (23,9%) e dai gruppi di amici o parenti (21,7%). 6 guide turistiche italiane su 10 lavorano prevalentemente con clientela straniera ed a rivolgersi alle nostre guide professionali sono soprattutto i turisti provenienti dagli Stati Uniti (per il 47,3% delle guide che hanno clientela straniera) seguiti dai Tedeschi (25,6%), dai Francesi (23,3%) e dai Britannici (22%). Ma anche gli Italiani non rinunciano ad una visita guidata in un museo o un palazzo, ad una gita guidata fuori porta o anche solo ad una passeggiata con spiegazioni di musei e monumenti nelle città d’arte del Bel Paese: per il 37,7% delle guide turistiche abilitate al servizio la clientela italiana prevalente arriva da altre regioni rispetto a quelle in cui ha luogo la visita, mentre per il 25,3% il target è interno alla regione e per il 14,5% è locale.

Target prevalente per tipologia di gruppo
% sul totale guide, possibili più risposte
Gruppi turistici 65,4
Gruppi scolastici 38,4
Famiglie 23,9
Gruppi di amici/familiari 21,7
Coppie 11,9
Single 9,6
Business men 4,6
Fonte: indagine diretta Isnart per Confguide

 

Provenienza prevalente della clientela
% sul totale guide, possibili più risposte
Locale 14,5
Regionale 25,3
Italiana fuori regione 37,7
Straniera 60,5
Fonte: indagine diretta Isnart per Confguide
Principali nazioni estere di provenienza
% sul totale guide con clientela straniera, possibili più risposte
Stati Uniti 47,3
Germania 25,6
Francia 23,3
Gran Bretagna 22,0
Spagna 10,4
Austria 9,1
Russia 9,1
Giappone 8,4
Australia 5,8
Fonte: indagine diretta Isnart per Confguide

Chi si rivolge a loro per chiedere un servizio di qualità?

I principali committenti sono le agenzie di viaggi (indicate dal 55,7% delle guide) ed i Tour Operator (39,7%), seguiti dalle associazioni culturali (27,7%) e dalle scuole (25,1%), mentre la richiesta arriva da clientela privata per il 24% delle guide e da enti pubblici per il 6,3%. I servizi più frequentemente svolti sono quelli squisitamente “culturali”, ovvero visite guidate o tour all’interno di musei, mostre temporanee, siti monumentali e archeologici (72,3% delle guide), mentre il 20,5% delle guide lavora soprattutto con passeggiate e tour turistici in esterna e il 2,9% è specializzata anche in tour a carattere religioso. Da non sottovalutare la specializzazione di una parte delle guide intervistate (1,8%) nell’effettuazione di percorsi naturalistici e, soprattutto, enogastronomici, a testimonianza di un ruolo crescente dell’attività di questi professionisti anche negli itinerari del gusto e nella promozione dei sapori e dei prodotti tipici del territorio.Ne consegue che la guida turistica è e deve essere intesa come il vero anello di congiunzione tra turismo e cultura, intesa in senso ampio, e la figura chiave per una reale e concreta valorizzazione, fruizione e soprattutto promozione del patrimonio storico, artistico e culturale italiano.

Principali committenti delle guide turistiche
% sul totale guide, possibili più risposte
Agenzie di viaggio 55,7
Tour operator 39,7
Associazioni culturali 27,7
Scuole 25,1
Singolo cliente privato 24,0
Ente pubblico 6,3

Quali sono i rapporti con la filiera turistica locale?

Quasi 8 alberghi certificati Ospitalità Italiana su 10 sono in contatto con associazionie/o guide turistiche e il rapporto nasce principalmente da un’iniziativa delle guide stesse. Il 71% di questi albergatori dichiara di avere ospiti interessati a svolgere visite guidate, con un’incidenza media del 20% circa sulla clientela ospitata della struttura: sono soprattutto gruppi di amici o familiari (target indicato dal 54,2% delle strutture certificate), seguiti dalle famiglie (38,6%) e dalle coppie di vacanzieri (33,3%). Un servizio per il quale la clientela degli hotel esprime evidente soddisfazione: basandosi sui commenti e sulle informazioni raccolte presso gli ospiti che hanno richiesto una visita guidata sul territorio, gli operatori alberghieri esprimono un voto medio di 8,4 (su un massimo 10) per l’attività delle guide turistiche sperimentate dalla propria clientela.

“Il dato che emerge in maniera più evidente da questa ricerca è che solo il 6,3% della committenza arriva da Enti Pubblici. Questo significa che il pubblico non aiuta lo sviluppo della nostra attività professionale sul mercato. A volte abbiamo perfino la sensazione  di essere visti come dei “concorrenti” da Enti e Istituzioni locali ai quali è affidata la gestione di parte rilevante del nostro patrimonio culturale, un’assurdità se si pensa al ruolo che il turista ci riconosce nei fatti e che l’identikit tracciato da questa ricerca fa emergere chiaramente. E’ il commento di Maria Paola Migliosi, presidente di Confguide-Confcommercio.

“Oggi in occasione del convegno di Confguide organizzato da Confturismo Confcommercio abbiamo visto confrontarsi diverse nostre realtà associative, Confguide, appunto,  Federalberghi, Fipe, Federviaggio che interfacciando in modo innovativo le proprie esperienze e professionalità aprono  nuove strade per lo sviluppo del mercato turistico dei nostri territori. E’ il valore aggiunto di Confturismo-Confcommercio, l’unica realtà che vede confluire una rappresentanza associativa di diverse componenti del turismo così vasta e onnicomprensiva.   Sullo specifico dei dati presentati oggi, penso che una maggiore sinergia tra gli operatori della filiera del turismo e le guide possa arricchire l’offerta turistica: la visita guidata rappresenta, senza dubbio, un valore aggiunto importante nell’esperienza del turista/visitatore”, conclude Luca  Patanè, presidente di Confturismo.

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