Dalla passeggiata nel Borgo Chiaravalle, all’Ortica Street Art, all’Arco della Pace: domani sabato 15 maggio e domenica 16 le seguitissime “Giornate di primavera” del FAI (Fondo Ambiente Italiano) includono anche visite esterne, con un contributo minimo e gestite da volontari, che dovrebbero, però, essere fatte da guide turistiche abilitate.

“Spiace – afferma Valeria Gerli, presidente di Confguide Gitec (Confcommercio Milano) – che in un momento di iniziale faticosa risalita per il turismo e di grandissima difficoltà per le guide turistiche professioniste (1.600 in Lombardia, 600 a Milano, Lodi, Monza e Brianza) ferme o quasi ferme da un anno e mezzo per le conseguenze legate all’emergenza Covid, un’istituzione prestigiosa e attenta al contesto ambientale e sociale come FAI non abbia considerato quanto, a maggior ragione in questo momento, fosse poco opportuno promuovere anche questo tipo di iniziative collaterali che diventano una forma di concorrenza impropria difficilmente tollerabile”.

“La gestione di un servizio guida richiede competenze professionali serie e precise. Lo svolgimento di visite guidate da parte di non professionisti, senza qualifica e dietro un contributo economico volontario o ‘suggerito’ significa, invece, svilire il nostro lavoro. La guida turistica – sottolinea la presidente di Gitec – è una professione regolamentata e normata da leggi dello Stato e regionali molto precise, non si può sostituire con il volontariato. Perché questo vuol dire che, per ogni volontario che gestisce una visita, una
guida abilitata non lavora”. “Sono anni che come Gitec – conclude Valeria Gerli – ci battiamo contro le varie forme di abusivismo e concorrenza sleale. Chiediamo rispetto per la nostra competenza professionale ed il nostro lavoro. Enti e istituzioni – soprattutto ora – siano solidali con i professionisti del settore turistico”.

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