Si è costituita a Siracusa la Federazione Nazionale delle Guide Turistiche aderente a Confcommercio, denominata Confguide: il sistema di rappresentanza unitario nazionale delle guide turistiche, guide ambientali e accompagnatori turistici che si riconoscono nei valori del mercato e della concorrenza, della responsabilità sociale dell’attività d’impresa e del servizio reso ai cittadini, ai consumatori e agli utenti.

Dopo l’apertura ufficiale dei lavori il direttore generale, Francesco Alfieri, spiega gli adempimenti burocratici e ringrazia tutti i presenti per il contributo che hanno saputo dare nella formazione di una lista altamente qualificata. Prende, così, la parola il candidato presidente Fausto Migneco che presenta il proprio programma e la governance che lo affiancherà nel prossimo quinquennio: “Vogliamo essere parte di una grande associazione, libera, che si relaziona con tutte le attività produttive del territorio e interloquisce, anche, con gli enti pubblici. Abbiamo bisogno di organizzare il turismo, in questa provincia, con regole chiare, democratiche per tutti e senza discriminazioni, ma soprattutto nel rispetto delle regole”.

L’assemblea elettiva vota all’unanimità il consiglio direttivo così articolato: presidente Fausto Migneco; vice presidente, Anna Maria Mirabella; consiglieri Valentina Scalora, Giuseppa Nicotra, Rosa Rizza, Liliana Rainieri e Roberta Coniglio.

Confguide è l’organismo di riferimento nel quale i singoli professionisti afferenti al settore del turismo, attraverso il sistema delle Confcommercio territoriali, possono unire le forze e vedere riconosciuti la qualità e il valore del proprio lavoro a beneficio dell’immagine dell’Italia stessa.

“Ritengo che la professionalità delle guide turistiche – conclude Migneco – debba garantire la massima qualità del servizio, tutelare il cliente e valorizzare al meglio il patrimonio storico artistico, archeologico, antropologico, enogastronomico e paesaggistico della nostra città e dell’Italia. Sono convinto che usciremo tutti insieme da questa crisi per sviluppare nuovi paradigmi produttivi”.

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