CHI E’ CONFGUIDE – FEDERAZIONE NAZIONALE GUIDE TURISTICHE

CONFGUIDE costituisce il sistema di rappresentanza unitario nazionale delle guide turistiche, guide ambientali e accompagnatori turistici. Fa parte di Impresa Cultura Italia, organismo di coordinamento delle imprese culturali e creative di Confcommercio, e di Confcommercio Professioni, Federazione di settore che riunisce le Associazioni di professionisti in Confcommercio.

LA GUIDA TURISTICA NAZIONALE

La guida turistica nazionale è una figura professionale che fa visite guidate nei luoghi della cultura, e che ne valorizza i contenuti attraverso la propria spiegazione.

La guida turistica deve possedere solide basi culturali, soprattutto in materie storico-artistiche; capacità di approfondire le proprie conoscenze per temi o territori, a seconda delle richieste dei clienti; aggiornare le proprie competenze e conoscenze, specificatamente in occasione di mostre ed eventi temporanei; avere ottima padronanza delle lingue straniere, accompagnata dalla conoscenza delle abitudini del paese di provenienza dei clienti; avere capacità di comunicare i contenuti culturali a pubblici differenziati per provenienza, preparazione, interessi ed età attraverso una narrazione coinvolgente ed efficace.

LE RICHIESTE DI CONFGUIDE PER LA CATEGORIA

Punto di partenza è, e deve restare, la guida turistica cosiddetta “nazionale”, prevista dall’art. 3 della legge 97/2013.

Tale norma ha colmato le gravi disparità territoriali nell’accesso alla professione precedentemente presenti in Italia a causa della mancanza di uniformità nei criteri di qualifica ed esame. Di fatto non esisteva una figura professionale di guida turistica omogenea per qualità e requisiti e riconoscibile a livello nazionale, ma tante diverse figure di livello regionale/provinciale, a discapito innanzitutto del consumatore ed anche della riconoscibilità e difesa dei diritti dei professionisti.

La legge 97/2013 (cosiddetta “Europea”), che ha finalmente previsto una guida turistica abilitata a livello nazionale, richiede che venga emanata una norma di settore che chiarisca in maniera univoca il quadro regolamentare che disciplina la professione, anche a livello di disposizioni comunitarie da applicare (Direttiva 2006 sui Servizi – Direttiva Qualifiche).

In particolare, occorre prevedere:

  1. Un’unica regolamentazione, come unica è la professione di Guida Turistica, che definisca requisiti univoci in tutta Italia, sia per l’accesso alla professione delle aspiranti guide sia per l’esercizio, senza ulteriori esami e incombenze per le guide già abilitate in Italia.
  2. L’accesso alla professione deve avvenire attraverso un esame di Stato unico e in unica data (eventualmente articolato in più sedi regionali), che garantisca la medesima qualità professionale su tutto il territorio nazionale, a tutela innanzitutto del visitatore/consumatore.
  3. I requisiti di accesso agli esami per il conseguimento del titolo professionale devono essere:
    • laurea magistrale (richiesto anche alle guide europee che vogliano operare in Italia in modo stabile e con salvaguardia per le guide turistiche già abilitate in Italia non laureate);
    • conoscenza a livello C2 della lingua del paese in cui si concorre (per gli stranieri in Italia, l’italiano), oltre all’inglese e ad almeno un’altra lingua (in un’ottica di effettiva reciprocità).
  4. Un tesserino professionale unico per tutte le guide italiane con un codice univoco di riconoscimento -attraverso un QRcode- leggibile con rilevatori digitali dagli organi di controllo, per rendere più facile il contrasto all’abusivismo
  5. L’obbligo di copertura assicurativa personale di responsabilità verso terzi.
  6. L’ Elenco nazionale unico di tutte le guide turistiche italiane abilitate e in attività, tenuto dal Ministero del Turismo.
  7. L’accesso gratuito delle guide turistiche a scopo di formazione personale (quindi anche senza clienti) in musei, siti archeologici e siti culturali in generale.
  8. Non deve essere precluso alle guide turistiche di poter svolgere la professione all’interno degli Istituti e luoghi della cultura ed in generale in qualunque sito aperto al pubblico, rimuovendo quegli ostacoli che oggi troppo spesso impediscono loro di condurre visite guidate per i propri clienti, a causa del “monopolio” di fatto esercitato dai gestori dei servizi.
  9. Individuare modalità concrete per parametrare i compensi delle guide turistiche in maniera equa.
  10. Abrogare il comma 3 dell’art. 3 della legge 97/2013 relativo all’“individuazione siti per cui è richiesta abilitazione specifica”. I tentativi fatti per individuare siti specifici con la previsione di una nuova abilitazione sono falliti ed hanno bloccato fino ad oggi la normativa nazionale dal 2013. Occorre invece puntare a una formazione facoltativa mirata post abilitazione, individuata in accordo con le Associazioni di categoria, per meglio competere sul mercato restando aggiornate nel tempo.

Superare l’esistenza di corsi di formazione professionale a livello regionalepropedeutici all’esame di abilitazione per l’esercizio della professione di guida turistica, in quanto essi si pongono in contrasto con la summenzionata esigenza di individuare un percorso formativo univoco a livello nazionale.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here