Confturismo, le imprese vanno aiutate

Per il presidente di Confturismo è necessario "facilitare l'accesso al credito, agevolare la crescita della conoscenza digitale, rendere l'Enit un vero strumento di collaborazione tra pubblico e privato, e risolvere al Sud il problema legalità".

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“Le imprese attive nel turismo sono molto cambiate, oggi riescono a capire i trend mondiali grazie alla maggiore facilità di accesso alle informazioni e anche grazie a questo stanno uscendo dalla crisi”. Così Luca Patané, presidente di Confturismo, secondo il quale “c’è voluto tempo e ce ne vorrà ancora prima che i margini ricomincino a salire, visto che la difficoltà di accedere al credito blocca la capacità di andare a prendere ciò che arriva dai mercati esterni. Le banche sono state troppo punitive negli anni della crisi: è un atteggiamento che deve cambiare, perché ci servono le munizioni necessarie per investire”. Replicando all’intervento del ministro Franceschini, Patané ha concordato sul fatto che “abbiamo come Italia un’attrattività molto elevata, ma nel turismo internazionale oggi è guerra, molti Paesi stanno crescendo grazie a una promozione migliore della nostra e a una politica fiscale più premiante. Serve convinzione nei propri mezzi ,ma anche la condivisione di un’idea comune”. “Le imprese – ha concluso il presidente di Confturismo – sono pronte a combattere, ma vanno aiutate. Bisogna agevolare la crescita della conoscenza digitale, rendere l’Enit un vero strumento di collaborazione tra pubblico e privato visto che per le imprese è stato finora solo un costo, e rendere il Sud funzionante: le imprese sono disposte a investire, ma bisogna risolvere il problema della legalità”. 18 marzo 2016

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