Guide turistiche: tra visite virtuali e in presenza

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Persone, impresa culturale e visite virtuali. La guida turistica negli ultimi anni è stata protagonista di una notevole cambiamento. Sempre più guide professioniste scelgono di dare vita a realtà imprenditoriali, dimostrando un ruolo molto attivo e propositivo nell’ambito del turismo culturale. Si è assistito, nel tempo, ad una vera evoluzione di questa professione che, con la pandemia del 2020 si è dovuta riscontrare con il digitale: cimentandosi con visite virtuali, investendo sulla conoscenza tecnica delle piattaforme digitali e approcciandosi ad un linguaggio comunicativo molto più coinvolgente.

“Da un momento all’altro ci siamo trovati a riadattare la nostra attività, che di solito ha un valore sociale, di comunicazione con l’utente. Ci siamo dovuti spostare verso una nuova visione più digitale, ma con una conoscenza limitata, tecnologie molto avanzate che non sapevamo usare, da qui l’interesse e l’esigenza di nuovi corsi formativi mirati. Ci siamo messi in gioco nel modo più fantasioso possibile”.

Questo il commento della Presidente di Confguide, Maria Paola Migliosi intervenuta durante  la 2^ edizione del Forum di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, tenutasi il 18 e il 19 ottobre al Teatro dell’Opera di Roma dal titolo: “Futuro è impresa culturale: mercato, prospettive e talenti”.

Il trasferimento sul digitale di molte guide professioniste, avvenuta durante il lockdown ha destato la curiosità della Presidente di ConfGuide, la quale ha fatto un piccolo sondaggio tra le guide nel territorio di Firenze e di età diversa per approfondire la tematica del virtuale, rivolgendo una precisa domanda:

Possono davvero le visite virtuali prendere il posto delle visite in presenza?

Nulla può sostituire il contatto umano fisico e diretto, l’interazione tradizionale e la coesione sociale che si crea  con le visite di persona. All’unanimità  è i pensiero le guide intervistate, anche di chi vede nel virtuale un potenziale per il loro lavoro.  Le visite virtuale vengono considerate utili in bassa stagione, come supporto a visite con temi complessi e che permettono di di spaziare e di muoversi tra luoghi e contesti diversi o semplicemente di preparazione al turista.

L’importante è che la visita virtuale sia una proposta alternativa da non entrare in competizione con la visita in presenza.

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