Il fenomeno dell’abusivismo è dilagante oggi in Emilia Romagna, e colpisce anche il settore delle Guide turistiche. Sono infatti in aumento le segnalazioni da parte di Guide ed Accompagnatori associati alle delegazioni emiliano-romagnole di Confguide Confcommercio rispetto all’esercizio abusivo della professione. Ovunque in Regione, dalle città d’arte maggiori ai borghi di costa ed entroterra continuano gli arrivi di gruppi organizzati accompagnati da cosiddetti “volontari”, fenomeno oggi in aumento in proporzione alla crescita dei flussi turistici.
“Le norme contro l’esercizio abusivo della professione di guida turistica esistono – sottolinea il Coordinamento Regionale Guide Turistiche Confguide Confcommercio – e se correttamente applicate possono rappresentare un deterrente al dilagare dei fenomeni di abusivismo, che recano danno non solo direttamente ai professionisti e alle loro famiglie, ma anche alla tutela della sicurezza pubblica, all’economia del territorio, all’immagine storica, artistica e culturale dell’Emilia Romagna, nonché alla salute etica e morale di tutto il Paese”.
La Regione Emilia Romagna disciplina infatti con chiarezza gli obblighi nell’esercizio della professione – Guide con regolare patentino e assicurate – e fissa ammende severe, fino a 6.000 euro di multa, per le agenzie che collaborano con personale non qualificato. Senza contare l’inasprimento delle pene per l’esercizio abusivo delle professioni introdotto con le modifiche all’art. 348 del Codice Penale (Legge 13 gennaio 2018): multe pecuniarie più alte, più anni di reclusione, sentenza pubblica, confisca dei mezzi utilizzati per esercitare abusivamente, ecc.
Per questo la Federazione, che riunisce centinaia di Guide turistiche, Accompagnatori turistici, Guide ambientali ed escursionistiche dell’Emilia Romagna, chiede alle Pubbliche Amministrazioni e agli Organi preposti al controllo dell’ordine pubblico sul territorio la piena applicazione delle normative esistenti, a partire da una maggiore vigilanza nelle aree di carico e scarico dei pullman e dal controllo sui soggetti che, a vario titolo – volontari di vari Enti, sedicenti “guide cittadine” e studiosi locali – conducono singoli turisti e gruppi in visita a città e paesi senza averne alcuna qualifica e senza nessun tipo di tutela, sia in ambito assicurativo che fiscale.