“E’ chiaro che non torneremo in un colpo alla situazione del 2019 o del 2018”, dichiara Migliosi secondo cui potrebbe anche cambiare la domanda di turismo quale effetto della pandemia. “Più che un ritorno al turismo di massa, possiamo pensare a un turismo di qualità e più sostenibile. Inoltre, c’è una riscoperta del territorio e anche dell’enogastromia”. Ma perché il turismo possa ripartire appieno “c’è un tema legato alle infrastrutture, c’è una questione di visione di sistema. Non posso pensare che da Firenze ci vogliono ore per andare a visitare la casa di Leonardo da Vinci”.

Intanto, positivo è il bilancio di questi anni dell’attività di ConfGuide, che conta circa 2000 iscritti. “Come associazione siamo cresciuti. Nonostante, la situazione di difficoltà, abbiamo avuto un aumento di federazioni. La situazione ci ha stravolto ma stiamo crescendo”, conclude Migliosi.

L’intervista è stata rilasciata da Maria Paola Migliosi, presidente nazionale di ConfGuide all’agenzia di stampa Adnkronos

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