ConfGuide (unitamente ad altre Associazioni di categoria delle guide turistiche italiane), ha svolto un’audizione con il Coordinatore della Commissione Interregionale per il Turismo della Conferenza delle Regioni, sulle modalità per il riconoscimento e l’estensione delle abilitazioni professionali delle guide turistiche.

 

Lo scorso 25 gennaio ConfGuide (unitamente ad altre Associazioni di categoria delle guide turistiche italiane), rappresentata dalle persone delle vice presidenti Valeria Gerli (Vicaria) e Paola Balestra, ha svolto un’audizione con il Coordinatore della Commissione Interregionale per il Turismo della Conferenza delle Regioni, sull’interpretazione dell’art.8 del DM 565/2015 (sostanzialnmente relativo alle modalità per il riconoscimento / estensione delle abilitazioni professionali delle guide turistiche. Confguide chiede che le guide con abilitazione provinciale vengano assimilate in tutto alle guide con abilitazione regionale (province della medesima regione) e dunque rientrino nel primo avviso e possano conseguire l’abilitazione specifica per i siti di tutta la regione (di cui fa parte la provincia) sulla base dei punteggi previsti nel primo avviso (diploma di istituto superiore 55 punti + 15 punti per ogni anno di esercizio della professione = 70 punti corrispondenti al minimo previsto. Secondo Confguide, tutte le guide già abilitate dovrebbero conseguire senza problemi l’abilitazione specifica per i siti della propria regione, anche qualora la vecchia abilitazione fosse provinciale. “Stando ai criteri individuati nelle linee di indirizzo – sottolinea inoltre Confguide – a noi sembra di fatto impossibile per una guida candidata proveniente da altre regioni o dall’estero conseguire l’abilitazione specifica”.

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